Il premier: la ripresa c'è e va afferrata Poi rilancia le riforme: bicameralismo folle

Il ministro Fabrizio Saccomanni

 

 

di Diodato Pirone




ROMA - Il primo messaggio, durante una breve ispezione ai cantieri Expo, è difensivo: «L’Europa non ha nulla da temere, l’Italia quest’anno rispetterà il deficit al 3%». Il secondo messaggio, questa volta dalla festa di Scelta Civica a Caorle, è invece un rilancio: «Dobbiamo ammodernare la Costituzione fatta dai padri costituenti. Due Camere con gli stessi compiti sono una follia. Riformare la Costituzione non significa sfasciarla». Una giornata intensa quella di ieri per il premier Enrico Letta chiusa nel segno della speranza e della fiducia.

«Abbiamo bisogno di ritrovare un orgoglio nazionale - ha sottolineato a Caorle - Un orgoglio che non può essere rivolto solo al passato. L'italia può e deve fare grandi cose, oggi. L'Europa può cambiare se il nostro Paese gioca la sua partita. Questo dipende da noi». Le potenzialità, secondo Letta, ci sono tutte. «Potremmo ottenere risultati rivoluzionari a patto che si voglia cambiare l’Italia perché la ripresa c’è e va afferrata». E poi rivendica il lavoro dell'esecutivo («Che fatica tenerlo assieme») e rilancia le larghe intese. «Basta vergognarsi di quello che si sta facendo insieme - martella - perché nessuno ne sarà contagiato».

Poi arrivano gli accenni ai dossier più scottanti. «La riforma del finanziamento pubblico ai partiti è fondamentale per dare trasparenza al rapporto fra la politica e i cittadini», si accalora il premier che ritiene importantissimo il passaggio del testo nell’aula della Camera fissato per la prossima settimana.

ORIZZONTE LAVORO

Il resto dell’orizzonte a breve è fatto dalla legge di stabilità («Essenziale per riprendere sintonia col Paese anche attraverso forti politiche industriali») e dal tema del lavoro. «Il governo sarà vicino ai lavoratori degli stabilimenti della Riva Acciaio dopo che le vicende di questi giorni hanno portato al blocco degli stabilimenti. In questi giorni la situazione è molto complessa per 1.400 famiglie, che non lasceremo sole. Saremo con loro con provvedimenti concreti che prenderemo», conclude Letta».

Anche il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ieri si è speso per rassicurare i partners europei sul rispetto degli obiettivi di bilancio specie dopo le frecciate del commissario Olli Rehn («I conti dell’Italia non vanno bene»). In attesa del momento della verità che arriverà prima con l'aggiornamento del Def (Documento di Economia e Finanza) del 20 settembre e poi con le nuove previsioni economiche della Commissione Ue a novembre.

«C'è non piena comprensione e li ho rassicurati», ha detto il ministro al termine del vertice Ecofin svoltosi a Vilnius. Nonostante le difficoltà per Saccomanni, l'Italia non ci sta a passare per l'ultima della classe, perché le cose non vanno bene neanche nel resto dell'eurozona: «A livello europeo la ripresa dell'economia è visibile, ma ancora fragile, in particolare l'ultimo dato della produzione industriale è stato negativo non solo in Italia ma anche in Europa in generale», ha sottolineato il ministro.

Il confronto Roma-Bruxelles proseguirà nelle prossime settimane: entro metà ottobre il governo dovrà presentare alla Commissione la bozza della legge di stabilità che sarà poi analizzata dai tecnici entro il 22 novembre. Per allora saranno anche uscite le nuove previsioni Ue sul deficit, e si avrà la certezza (o meno) che la soglia del 3% sarà rispettata.

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