Il premier: la ripresa c'è e va afferrata Poi rilancia le riforme: bicameralismo folle
di Diodato Pirone
ROMA
- Il primo messaggio, durante una breve ispezione ai cantieri Expo, è
difensivo: «L’Europa non ha nulla da temere, l’Italia quest’anno
rispetterà il deficit al 3%». Il secondo messaggio, questa volta dalla
festa di Scelta Civica a Caorle, è invece un rilancio: «Dobbiamo
ammodernare la Costituzione fatta dai padri costituenti. Due Camere con
gli stessi compiti sono una follia. Riformare la Costituzione non
significa sfasciarla». Una giornata intensa quella di ieri per il
premier Enrico Letta chiusa nel segno della speranza e della fiducia.
«Abbiamo bisogno di ritrovare un orgoglio nazionale - ha sottolineato a
Caorle - Un orgoglio che non può essere rivolto solo al passato.
L'italia può e deve fare grandi cose, oggi. L'Europa può cambiare se il
nostro Paese gioca la sua partita. Questo dipende da noi». Le
potenzialità, secondo Letta, ci sono tutte. «Potremmo ottenere risultati
rivoluzionari a patto che si voglia cambiare l’Italia perché la ripresa
c’è e va afferrata». E poi rivendica il lavoro dell'esecutivo («Che
fatica tenerlo assieme») e rilancia le larghe intese. «Basta vergognarsi
di quello che si sta facendo insieme - martella - perché nessuno ne
sarà contagiato».
Poi arrivano gli accenni ai dossier più scottanti. «La riforma del
finanziamento pubblico ai partiti è fondamentale per dare trasparenza al
rapporto fra la politica e i cittadini», si accalora il premier che
ritiene importantissimo il passaggio del testo nell’aula della Camera
fissato per la prossima settimana.
ORIZZONTE LAVORO
Il resto dell’orizzonte a breve è fatto dalla legge di stabilità
(«Essenziale per riprendere sintonia col Paese anche attraverso forti
politiche industriali») e dal tema del lavoro. «Il governo sarà vicino
ai lavoratori degli stabilimenti della Riva Acciaio dopo che le vicende
di questi giorni hanno portato al blocco degli stabilimenti. In questi
giorni la situazione è molto complessa per 1.400 famiglie, che non
lasceremo sole. Saremo con loro con provvedimenti concreti che
prenderemo», conclude Letta».
Anche il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ieri si è speso
per rassicurare i partners europei sul rispetto degli obiettivi di
bilancio specie dopo le frecciate del commissario Olli Rehn («I conti
dell’Italia non vanno bene»). In attesa del momento della verità che
arriverà prima con l'aggiornamento del Def (Documento di Economia e
Finanza) del 20 settembre e poi con le nuove previsioni economiche della
Commissione Ue a novembre.
«C'è non piena comprensione e li ho rassicurati», ha detto il ministro
al termine del vertice Ecofin svoltosi a Vilnius. Nonostante le
difficoltà per Saccomanni, l'Italia non ci sta a passare per l'ultima
della classe, perché le cose non vanno bene neanche nel resto
dell'eurozona: «A livello europeo la ripresa dell'economia è visibile,
ma ancora fragile, in particolare l'ultimo dato della produzione
industriale è stato negativo non solo in Italia ma anche in Europa in
generale», ha sottolineato il ministro.
Il confronto Roma-Bruxelles proseguirà nelle prossime settimane: entro
metà ottobre il governo dovrà presentare alla Commissione la bozza della
legge di stabilità che sarà poi analizzata dai tecnici entro il 22
novembre. Per allora saranno anche uscite le nuove previsioni Ue sul
deficit, e si avrà la certezza (o meno) che la soglia del 3% sarà
rispettata.
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